Conosciamo Salvatore Giambelluca.

Il Tempo di un Sorriso  di Salvatore Giambelluca

Il Tempo di un Sorriso di Salvatore Giambelluca

Il Tempo Di Un Sorriso è stato il suo libro debutto. Una storia che parla di un ragazzo, Matteo, che lascia il suo paese siculo per trasferirsi a Roma, meta di molti sogni, ed anche di quello del nostro giovane protagonista. A seguito della recensione (che potete trovare qui), conosciamo l’autore di questo romanzo così simile alla storia della maggior parte di noi: Salvatore Giambelluca.

CONOSCIAMO SALVATORE GIAMBELLUCA

Da quanto tempo scrivi?
Scrivo da quando ho imparato a tenere in mano una penna. Da ragazzino amavo fare due cose: disegnare e scrivere. Crescendo ho capito che nel disegno non ero molto bravo, e ho concentrato il mio tempo libero sulla scrittura. Scrivevo spesso, ogni volta che mi trovavo da solo, o davanti ad un computer. Alle medie poi ho vinto un viaggio per aver fatto il miglior tema della scuola. La mia professoressa di Lettere mi disse che quando scrivevo davo il meglio di me. Da allora non ho più smesso.

Hai sempre voluto fare lo scrittore?
Non so se posso definirmi “scrittore”. Se scrittore è colui che si limita a scrivere storie va bene, ma io credo che la parola scrittore dica ben oltre. E’ come una seconda pelle che ti metti addosso. Comunque è ancora troppo presto, se fra dieci anni sarò ancora qui a parlare dei miei libri, allora inizierò ad abituarmi all’idea.

Da piccolo quali libri ti piaceva leggere?
Mi piacevano i libri di avventura. Come tutti i bambini, credo. Il primo libro che ho letto è stato I viaggi di Gulliver. L’ho letto più di una volta. Poi ho virato verso la letteratura italiana, Calvino, Pavese. Li considero dei mastri. Insieme ovviamente al preferito in assoluto: Fitzgerald.

PARLIAMO DEL LIBRO “IL TEMPO DI UN SORRISO”,  CONOSCENDO I PERSONAGGI.

Come nasce il personaggio di Matteo?
Matteo nasce una sera, in un vagone di un treno di ritorno da un viaggio. Ero da solo e avevo con me il mio taccuino. Ho iniziato a scribacchiare qualcosa: nomi, luoghi, tempi. Piano piano che la storia prendeva forma ho capito che poteva nascere qualcosa di più, tipo un libro. Quando ci pensavo mi mandavo a quel paese da solo. Poi ho iniziato a parlarne con le persone che mi stanno intorno, e lì ho capito che poteva funzionare, che Matteo piaceva.

Come mai la scelta di ambientare la storia a Roma?
Perché è la città. Roma è il mondo. E’ la storia, l’amore, la solitudine, le stagioni. E’ il luogo perfetto. Puoi fare dei film ambientati a Roma senza aver bisogno di dialoghi, facendo parlare i luoghi, i colori. Nei libri è più difficile, le immagini le devi raccontare trovando le parole giuste, ma con Roma viene facile.

Cosa c’è di te in questo libro? Sembra la storia di tutti. Forse è proprio per questo che cattura così tanto…
Più di una persona mi ha detto questo. E’ un complimento bellissimo. Quando ho iniziato a scrivere avevo paura di raccontare una storia banale, che dopo alcune pagine ti faceva venir voglia di chiudere il libro. Così leggevo e rileggevo, per più di un anno, fino a trovare la strada che ho ritenuto più giusta.
Ho messo molto di me in questo libro. Ma non c’è tutto. Non è un’autobiografia. E’ una storia contemporanea, che racconta una generazione, quella che va dai venti ai trenta, in cui i personaggi sono diversi l’uno dall’altro, e su cui tutti si possono rivedere.

Matteo ha un rapporto conflittuale con i genitori, come spesso accade quando i figli sono determinati a inseguire i propri sogni. Eppure la sua determinazione viene ripagata…
I sogni sono l’unica cosa che abbiamo oggi noi giovani. Una sera una persona mi disse: “voi giovani non dovete mai perdere la speranza”. E’ stata una frase che mi è rimasta dentro. Purtroppo alcuni di noi l’hanno persa. Ne Il Tempo Di Un Sorriso il rapporto tra Matteo e suoi genitori può sembrare freddo e conflittuale, a tratti lo è, ma quando parla di sua madre lo fa sempre con il cuore in mano, e lo stesso si può dire del padre, nonostante spinga il figlio verso la strada che fu sua lasciando perdere il giornalismo.

Arianna: la sconosciuta che ruba il cuore del protagonista. Anche se tra le pagine è poco presente è lei il fulcro dei pensieri di Matteo.
Quando ho iniziato a scrivere il libro non volevo la solita storia d’amore. Volevo qualcosa di più. Volevo che Arianna racchiudesse più emozioni possibili. Il rapporto con Matteo è qualcosa di indefinito, non è la semplice cotta, non è la solita avventura, è qualcosa che rimane dentro, e che gli cambia la vita.

Roberto: un amico che è meglio perdere che trovare?
Roberto è l’amico che ognuno di noi nella vita ha avuto. Nel bene e nel male. Per come vedo io l’amicizia, i conflitti e la diversità di vedute, sono alla base. Mi mettono l’ansia quegli amici con le stesse passioni, gli stessi interessi, che parlano sempre delle stesse cose. Tutti perfetti. Matteo e Roberto sono amici nonostante siano due persone completamente diverse. Le divergenze e i tradimenti sono solo delle conseguenze della vita, è il sentimento vero che prevale, sempre.

E poi c’è Elena.  C’è sempre un’Elena che ci spezza il cuore…
Già. Elena. E’ l’ultimo personaggio che è nato. All’inizio della storia non era neanche nei piani. Elena è il male di un rapporto di coppia. E’ il silenzio, gli sbalzi d’umore, le menzogne. E’ un personaggio negativo, che però alla fine ha anche una svolta positiva, che ovviamente non svelo…

L’anno nuovo è appena iniziato. Quali progetti hai per il 2014? Ritornerà Arianna a riprendere il suo ombrello?
Nel 2014 spero di continuare a sognare, di non perderne le forze. Credo che inizierò a scrivere una nuova storia, dopo un periodo di pausa in cui mi sono immerso nei libri e allontanato dalla scrittura.
Se Arianna tornerà a riprendere il suo ombrello? E’ stata la domanda che mi è stata rivolta di più da chi ha letto Il tempo di un sorriso. E’ un segno che il libro è piaciuto. Non posso che esserne felice. Un seguito non lo nego, anzi, sarebbe proprio bello a pensarci, ma sicuramente non sarà il prossimo.

Conosciamo Cassandra Rocca

Tutta Colpa di New York di Cassandra Rocca. Newton Compton Editori

Tutta Colpa di New York di Cassandra Rocca. Newton Compton Editori

Ci ha commosso, fatto ridere, sognare, amare, sorridere, piangere, desiderare. Sin dalla prime pagine, l’irruenza di Clover e il fascino di Cade ci hanno preso in trappola, facendoci divorare le pagine di “Tutta Colpa di New York”, edito da Newton Compton Editori, per assaporare il tanto atteso lieto fine.

Chi si nasconde però dietro le parole che ci hanno fatto battere il cuore?

Spesso veniamo talmente tanto attratti dai personaggi da dimenticarci quasi la mente che li ha creati e la penna che li ha scritti. Per ovviare a questa pecca, abbiamo fatto una chiacchierata con Cassandra Rocca, per conoscere meglio l’autrice di un romanzo che velocemente sta facendo parlare di sé.

CONOSCIAMO CASSANDRA ROCCA

Da quanto tempo scrivi?
Da che ho memoria! Da bambina bastavano un foglio e una penna per tenermi impegnata; a dodici anni scrivevo le “sceneggiature” dei giochi che poi proponevo a mia sorella, ma solo a quindici ho iniziato a scrivere d’amore.

Hai sempre pensato/sognato di fare la scrittrice?
Sono passata attraverso più fasi. Da piccolissima volevo fare l’insegnante, poi far parte di un’orchestra suonando il flauto traverso, e infine diventare una pittrice. Mi sono iscritta al conservatorio, che però ho lasciato subito in

Cassandra Rocca

Cassandra Rocca

favore del liceo artistico. Ma la verità è che ogni volta che avevo un attimo di tempo libero non dipingevo nè suonavo: scrivevo in continuazione!

Quali libri ti piace leggere? Ce n’è uno in particolare che ritieni essere il tuo preferito?
Leggo un po’ di tutto, purché sia coinvolgente. Ma i generi che preferisco sono le commedie romantiche e il Fantasy. Libri preferiti? Tantissimi! Ma se proprio devo sceglierne uno, direi “Il magico regno di Landover” di Terry Brooks, perché è il romanzo che mi ha fatto innamorare della lettura.

Cosa possiamo trovare di te in “Tutta colpa di New York”?
Credo che in ogni libro ci sia un pezzetto di chi lo ha scritto. Attingere alla vita di tutti i giorni aiuta a rendere credibili situazioni e personaggi. Per quanto mi riguarda, posso dire che Clover mi somiglia molto, soprattutto nel suo amore per il Natale e nella sua voglia di circondarsi solo di persone positive.

Il libro è dedicato “a chi continua a credere nonostante tutto”. Pensi che oggi sia più difficile “staccare” i piedi da terra?
Siamo circondati e bombardati da realtà così tristi e negative che penso sia difficile per chiunque pensare che le cose belle possano accadere. Invece non bisognerebbe mai smettere di sognare. In fondo, cosa costa? Rallegra per un po’ la vita, ti fa evadere… E, se ci credi abbastanza, chissà? Con me ha funzionato!

PARLIAMO DEL LIBRO “TUTTA COLPA DI NEW YORK”

Come nascono i personaggi di Clover e Cade?
La mia immaginazione lavora anche di notte, mi capita addirittura di sognare intere scene che poi scrivo! Alcuni personaggi, però, si palesano con più insistenza, e a quel punto non mi resta che ascoltare cosa hanno da dire. Cade e Clover sono piombati nella mia testa all’improvviso, e fin da subito ho capito che erano una coppia da tenere d’occhio. Hanno fatto tutto di testa loro, imponendomi perfino le loro scelte lavorative. Un esempio? Durante la caratterizzazione del personaggio di Cade, ero intenzionata a far di lui un poliziotto. Ma, non so come, alla fine è diventato un attore…

Perché hai scelto proprio New York per ambientare il romanzo?
Mi serviva una location che fosse molto natalizia, ma allo stesso tempo adatta al resto della trama. New York è stata la scelta più ovvia. E attraverso gli occhi di Clover (e grazie alle mille ricerche effettuate per descrivere al meglio la città) me ne sono innamorata!

Tutta Colpa di New York di Cassandra Rocca. Newton Compton Editori

Tutta Colpa di New York di Cassandra Rocca. Newton Compton Editori

Supponiamo (e speriamo!) che il tuo romanzo diventi un film. Chi vedresti nei panni della frizzante Clover e del “bello da mozzare il fiato” Cade? E perché?
Premesso che sarebbe un sogno vedere il mio libro trasformato in un film, vedrei bene Sarah Drew o Isla Fisher nel ruolo di Clover, forse perché in passato hanno interpretato due “rosse logorroiche e un po’ goffe”, e sono entrambe ragazze semplici, dalla bellezza pulita. Mentre per Cade sono un po’ in difficoltà: esiste un “Principe di Hollywood” altrettanto affascinante?

Questo è il tuo primo libro e sta velocemente conquistando il cuore di molte raga

zze. Secondo te

perché piace tanto?
Forse perché c’è un gran bisogno di evadere e di sperare in qualcosa di bello, di credere ancora nelle favole. Mi piace pensare al mio libro come a una tazza di cioccolata calda in un momento di tristezza! In ogni caso, qualunque sia il motivo, sono enormemente felice di aver regalato momenti piacevoli ai miei lettori e non smetterò mai di ringraziarli per l’affetto che mi stanno dimostrando.

Il 2014 è appena iniziato. Buoni propositi per l’anno nuovo? Ci sarà un seguito per Clover e Cade o inizierai una nuova storia?
L’unica cosa che voglio fare è continuare a scrivere, sperando di non deludere chi avrà il desiderio di leggermi ancora. Per quanto riguarda Clover e Cade, posso solo dire che sentirete ancora parlare di loro… in un modo o nell’altro!

Ringraziamo Cassandra per il tempo che ci ha dedicato e invitiamo tutti a leggere questo romanzo. Siete ancora in tempo per fare un dolce regalo!

“Tutta Colpa di New York” di Cassandra Rocca.

Tutta Colpa di New York di Cassandra Rocca. Newton Compton Editori

Tutta Colpa di New York di Cassandra Rocca. Newton Compton Editori

È vero, Natale è già passato. Ma non ditemi che siete quel tipo di persona che pensano che il Natale sia solo legato al 25 Dicembre?! Se invece siete come me, delle inguaribili romantiche, che si emozionano al luccichio delle luci natalizie in ogni periodo dell’anno, se anche voi “continuate a credere nonostante tutto”, allora questo è il libro fatto per voi!

Ci troviamo nel quartiere di Staten Island, New York. Qui vive Clover O’Brian, una frizzante ventottenne dai capelli rosso fuoco, completamente devota allo spirito natalizio.

L’allegria era quasi un dovere per Clover. Soprattutto in quel periodo”.

Dalla morte del padre, si è lentamente allontanata dalla sua famiglia, fin quasi ad escluderla dalla sua vita: una madre per cui rappresenta più una vergogna che un vanto, ed un fratello troppo succube della moglie per ritornare alla complicità del passato. L’unico suo appiglio è il lavoro da personal shopper che esercita presso Giftland, insieme ai suoi colleghi, diventati ormai sinceri amici: Zoe, Eric e Liberty. Tutto ordinario, nulla di straordinario nella vita di Clover, fino a quando nel giorno del Ringraziamento si imbatte, anzi sbatte nel vero senso della parola in Cade Harrison, il bel soldato di Terra di Nessuno, che con quel suo bel faccino e il fisico mozzafiato ha catturato gli occhi e i cuori delle donne di tutte le età e che si è rifugiato in questo quartiere residenziale per sfuggire all’assalto dei media e soprattutto dal polverone alzato da Alice Brown, la sua adorabile ex che lo ha lanciato in pasto alle cronache solo per un po’ di visibilità.

Il bisogno di cambiare aria si era fatto impellente e la graziosa ma anonima villetta a Staten Island gli era parsa perfetta allo scopo. Non era troppo lontana dalla mondanità di Manhattan, né così centrale da essere caotica. Era una sistemazione ottimale, che avrebbe spiazzato per un po’ i giornalisti”.

Dalle prime pagine, Cassandra Rocca ha il potere di coinvolgere in questa esilarante commedy che vede Clover diffidare dalla facile falsità dell’attore, e Cade sospettare dell’ingenuità di questa ragazza così fuori dal comune.

Davvero un’ottima performance. Se non avessi notato la sua espressione seccata e terrorizzata, non appena si è reso conto di esser stato riconosciuto, avrei creduto che stesse sinceramente flirtando con quella donna”.

C’è molto in questo romanzo edito da Newton Compton Editori che ci presenta una nuova scrittrice, Cassandra Rocca, al suo primo libro, ma che velocemente ha saputo conquistare il cuore di molte sognatrici. È un libro che consiglio a chi si sente solo, a chi ha smesso di inseguire i suoi sogni, a chi non spera più nel lieto fine. È uno spiraglio verso i sogni. “Non smettere di sognare” sembrano gridare queste pagine. Ed è per questo che ho deciso di pubblicare la recensione proprio il 1° dell’anno, perché sia di buon auspicio a tutti e che i sogni continuino a colorare la vostra (e anche la mia) vita!